ripeto: ci sono alcune professioni (per esser chiari non le chiamerei caste), che sarebbero meritorie di molti tagli. Altre che visto le risorse che ci sono, dorebbero essere anche meglio remunerate.
il calo dei salari reali medi non è una mia invezione, basta guardarsi i numeri. Quindi non è semplicemente vera l'affermazione che "non vogliamo rinunciare a certi privilegi": gli italiani nel loro insieme hanno già rinunciato a tanto. Per lo più a favore di altri (pochi), visto che la ricchezza non si distrugge ma si trasferisce.
Sulla colpa della politica, ripeto di nuovo: le colpe del singolo ci sono come anche le sue responsabilità. Mai detto il contrario. Ma sono anche abbastanza realista dal comprendere che tali colpe e responsabilità sono amplificate o attenuate dalla sovrastruttura sociale in cui sono inserite (in ultima istanza dunque sì, dalla politica). Ma anche questa non è una mia geniale teoria, è semplicemente il motivo e il fine stesso per cui dovrebbe esistere la politica. Se così non fosse, sarebbe sufficiente vivere in una società senza regole dove ciascuno sa autoeducarsi e autoregolarsi. Così non è.
E gli esempi degli stranieri che peggiorano i loro comportamenti qui e degli italiani che lo migliorano all'estero dimostra che il singolo appunto amplifica o attenua le sue colpe e responsabilità a seconda di quale contesto si trova.



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