Volevo integrare altre 2 cosine a questa discussione.
Ieri sentivo in Radio dei risultati si uno studio congiunto da parte della UNAR e IDOS sull'apporto dell' immigrazione nel nostro paese. http://www.unar.it/unar/portal/?p=6420
Bene usciva fuori che i 5 milioni di stranieri sono perfettamente integrati nel tessuto sociale Italiano, che la percentuale di quelli che delinquono è in discesa ed è invece in aumento la percentuale degli italiani che che combinano marachelle, insomma un minestrone di questo genere, dopo di chè mi sono fregato gli occhi per vedere se ero sulla terra o su un altro pianeta.
Meno male che appena 24 ore dopo è lo stesso ministero degli interni a smentire quei dati.
Poi gli studi dell' Istituto Leone Moressa sull'immigrazione sono fantastici, secondo loro è meglio esportare cervelli italiani ed importare quanti più immigrati possibile, perchè ci guadagnamo 3,9 miliardi all'anno tra quanto ci restituiscono in termini di tasse e quanto ci costano. http://www.fondazioneleonemoressa.org/newsite/page/3/
Salvo poi esser smentiti da studi fatti da bambini dell'asilo, tipo questo che vi riporto sotto, il primo che mi è capitato, leggetela anche se lunga è interessante.
LE BUFALE DEGLI “IMMIGRATI SONO UNA RISORSA”: ECCO QUANTO CI COSTANO
Ogni tanto, soprattutto in periodi di invasione demografica africana come questo, qualche politico o fanatico dell’accoglienza ci racconta di quanto ‘gli immigrati siano una risorsa’, che ‘ci pagheranno le pensioni’, e altri castronerie simili.
Ovviamente, hanno, sull’immigrazione, la credibilità di un Pacciani sull’infanzia. Ma i media di distrazione di massa danno loro spazio. Senza citare dati, però. Altrimenti sarebbe un problema. Per loro.
Di solito, tutti eccitati, citano quello che versano in tasse (in realtà lo versano i datori di lavoro, che potrebbero versarlo anche dando lavoro ai disoccupati italiani…), che è solo una metà del cielo, e una componente del bilancio: manca sempre quanto RICEVONO E QUANTO COSTANO alla collettività.Sono tutti dati che non lodicono, e allora ve lo diciamo noi. Alla fine trarremo le conclusioni e vedremo se dal punto di vista finanziario gli immigrati sono una “risorsa” o un danno.
Tralasciando il fatto che non è solo l’economia a determinare se l’incidenza dell’immigrazione è negativa o meno: una donna stuprata vale più di tutti i soldi del mondo.
INIZIAMO DAL SISTEMA CARCERARIO: secondo dati del Ministero della Giustizia, ogni detenuto immigrato in Italia costa ai contribuenti circa 200€ al giorno. I detenuti stranieri dopo indulti e depenalizzazioni sono quasi il 40% del totale (una cifra che denota l’altissima propensione al crimine) ovvero 17.035 individui.
Con un rapido calcolo, scopriamo che la presenza di immigrati, cosa agli Italiani, solo per quanto riguarda le carceri, oltre 1,2 miliardi di € l’anno, oltre 12 miliardi di € in un decennio che ci avrebbero permesso di investire in ricerca, sanità e pensioni.
SANITA: secondo dati del Ministero della Salute, ogni anno gli immigrati, costano, solo per i ricoveri – quindi escludendo il Pronto Soccorso e la fornitura gratuita di farmaci – circa un miliardo di euro, ai quali aggiungere un altro miliardo per i costi delle cure d’emergenza e somministrazione farmaci.
RIMESSE: circa altri 4-5-6 miliardi di euro a seconda dell’anno sfuggono dal sistema economico italiano attraverso le rimesse all’estero degli immigrati. Una emorragia di denaro, che implica un notevole danno al sistema delle imprese e alla attività economica nel suo complesso.
WELFARE: alle voci precedenti, dobbiamo aggiungere le spese che lo Stato, e quindi noi cittadini, deve sostenere per il sostegno economico agli immigrati che, per il 37% vive al di sotto della soglia di povertà e svolge lavori che, se automatizzati, sarebbero un volano alla ricerca e quindi alla crescita economica. Questa voce si compone di costi quali le Pensioni Sociali, di Invalidità e delle Indennità di disoccupazione: visto che circa il 12% degli immigrati è disoccupato. Tutte sommati, questi capitoli di spesa raggiungono e superano il miliardo di euro annuo.
HOTEL – Gli immigrati nel sistema di accoglienza italiano – quasi tutti in hotel, ma anche in centri, strutture del Vaticano e altro – ha raggiunto il numero scioccante di oltre 89.083 : in aggiornamento. Verso l’alto.
Il costo per un solo anno: 1.219.323.562 . Ogni giorno, spendiamo in hotel per profughi 3.340.612 euro.
Ci sarebbero poi altre voci in “negativo”, da mettere in evidenza, social card, Mare Nostrum, costi di Asili Nido e Scuole dove il loro peso è superiore alla loro presenza e che costringe gli italiani a spese supplementari per mandare i figli in asili privati, lo Stipendio dei sedicenti profughi, ma bastano queste per dimostrare, non solo l’inutilità economica della immigrazione, ma anche la sua dannosità. E le bugie dei fanatici.
Questa semplice dimostrazione evidenzia come non vi sia alcun apporto della popolazione immigrata alla società nel suo complesso e come vi sia, invece, una emorragia di ricchezza che ogni anno si perde a causa della loro presenza.
Non è un caso, se l’Italia è un paese meno ricco di quello che era negli anni novanta : se importi “poveri”, ti impoverisci.
Tirando le somme, l’effetto della presenza degli immigrati sul Paese è questo: ogni anno esce dall’Italia una cifra di circa 5 miliardi di euro: è come se ogni anno l’Italia importasse “nulla” per una cifra pari allo 0,5% del Pil, ovvero ogni anno è come se partissimo da -0,5% in classifica.
Quanto alla ‘generazione di ricchezza’, in Italia si contano circa 2,3 milioni di lavoratori immigrati. Gli immigrati nel loro complesso sono circa l’8% della popolazione. Se il loro apporto all’economia fosse pari alla loro presenza, dovrebbero generare il 8% della ricchezza. Non è così.
Tutta questa massa di persone genera – numeri ufficiali in sede di dichiarazione dei redditi – meno del 6% del totale dichiarato. Quindi l’8% della popolazione, mentre consuma risorse pubbliche pari alla propria presenza, riesce a mala pena a generare il 6% della ricchezza.
Non basta. Perché ‘grazie’ alle varie deduzioni di cui godono, pagano di Irpef appena 6,5 miliardi di euro, ovvero solo il 4,3% del totale dell’imposta netta. Quindi: il 7% della popolazione paga il 4,3% del gettito totale. Non proprio una ‘risorsa’, numeri alla mano.
Questo significa che sono per il nostro sistema economico, e soprattutto per il welfare, un peso inaccettabile. In proporzione, il loro apporto dal punto di vista delle imposte è quasi la metà rispetto a quello degli italiani.
E questo, solo riferendosi alle imposte dirette. Se poi prendessimo in considerazione l’Iva, vista la scarsa propensione al consumo dei ‘migranti’, questo rapporto costi-benefici si alzerebbe ulteriormente.
Le risorse pubbliche che ‘vampirizzano’ sono pari, se non superiori, alla loro presenza, ma il loro apporto nel creare ricchezza è circa la metà. Questo squilibrio è inaccettabile e taciuto dai media di distrazione di massa.
Sono numeri ufficiali quindi sfidiamo chiunque a metterli in discussione. Nessuno lo farà. Non lo fanno mai, con i numeri.
Se vogliamo fare una analisi ancora più profonda del fenomeno immigrazione – e del danno non solo immediato, ma anche quello alla capacità di crescita futura – potremmo paragonare l’odierna immigrazione alla schiavitù del periodo romano: si parla sempre del lato morale della questione, mai del degrado economico che la schiavitù portò “in dono” alla società.
Questa fu dannosa dal punto di vista economico e tecnologico, fu infatti la schiavitù uno dei motivi del mancato progresso tecnologico dell’Impero Romano, la stessa cosa che accade alle moderne società occidentali con gli immigrati, schiavi moderni che col loro lavoro a basso costo annichiliscono lo sviluppo tecnologico. (Non si investe in ricerca, quando si hanno braccia disponibili a basso prezzo.)
Non dimentichiamo che il Capitalismo non ha “guida”, agisce in nome dell’interesse immediato, molto spesso a discapito di quello collettivo e futuro della Comunità: l’immigrazione come la schiavitù di epoca romana, corrode la società e la sua vitalità economica, distruggendone la produttività e impedendo investimenti nel campo dell’innovazione.
Il Capitalismo trasforma ogni cosa, ambiente o essere vivente in “mezzo” per ottenere denaro. E al dio Denaro lo sacrifica quando non serve più.
E questo accade anche con l’immigrazione, questo tipo di economia dello sfruttamento, esige sempre “carne fresca”, e poco importa che in questo modo si danneggi la società nel suo insieme e la si porti alla rovina, il Capitalismo è privo prospettiva, è un viaggiatore cieco, è una creatura impersonale che deve sempre andare avanti, come un ciclista non può fermarsi.
Altrimenti cade. E allora meglio pagare giornalisti e pseudo-associazioni per raccontare stupidaggini e fare confusione.