Questo è senz'altro vero, effettivamente i corsi di "calcolo numerico" da noi erano affibiati a gente che, almeno come curriculum, si occupava di tutt'altro (uno era un matematico analista che aveva fatto qualcosa di Fortran nei tempi che furono, l'altro era sì un informatico, ma sul versante teorico - mi sembra si occupasse di computer quantistici).
È anche vero che a fisica l'interesse per la parte informatica in sé era abbastanza limitata, ma a quel punto non si capisce la scelta di insegnare C++ (con l'atroce libreria Root): nella vita di tutti i giorni del fisico sperimentale sarebbe cento volte più utile e produttivo imparare un linguaggio di scripting (con tutte le reti di sicurezza del caso) con binding a strumenti matematici/statistici/grafici potenti (Python + numpy/scipy, MatLab, Mathematica, R, Octave, ...) piuttosto che farsi del male con linguaggi unsafe che comunque non si sanno padroneggiare.



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